Endometriosi e attività motoria

L’endometriosi è una malattia benigna di cui spesso si sente parlare, ma forse non ancora come si dovrebbe.
Si pensi che ancora oggi la diagnosi di endometriosi arriva in media dopo sette anni dai primi sintomi.

Cercate di immedesimarvi in chi ne è affetto: vivere sette anni di vita con dolori talvolta così forti da sconvolgere la quotidianità, la vita privata e lavorativa. Solo chi conosce il dolore e la malattia può capire cosa si prova quando il proprio corpo si trasforma nella propria prigione: l’anima è reclusa lì dentro senza poter sprigionare la sua energia e i suoi sogni. Vorresti fare, ma non puoi. E chiedi aiuto, aiuto medico, ma nessuno ti ascolta o i tuoi sintomi vengono sottovalutati, spesso ridotti a mero stress. Ecco, questo riassume quello che tante ragazze e donne passano negli anni prima di arrivare a una diagnosi certa di endometriosi.

Parlare di questa malattia è doveroso. Io personalmente mi sento in dovere di parlarne: ricordo infatti che tra i piani e i consigli medici troviamo elencata anche la pratica regolare dell’attività motoria. Sotto questo aspetto pertanto nascono una serie di domande. La principale riguarda il tipo di attività motoria da poter praticare: qual è la più adatta in caso di presenza di questa invalidante malattia? Quanto può durare ogni allenamento? Con quale frequenza è opportuno allenarsi?

Entriamo nel dettaglio, partendo dall’analisi della malattia e dei suoi sintomi. Solo così si può capire quale sia l’attività fisica più adatta ad ogni situazione.